Vederli danzare tutti insieme, i più bravi del mondo, sul palcoscenico della Scala in occasione del "Gala des Etoiles" ripreso in diretta da Rai 5 e a conclusione dell' Expo, non è cosa che succede tutti i giorni.
Era comuqnue una preziosa occasione per rivedere finalmente insieme per esempio Roberto Bolle e Massimo Murru oppure la sempre sublime Svetlana Zakharova con la brillante nuova leva Nicoletta Manni, proprio a poche ore dalla notizia delle dimissioni del loro direttore Makhar Vaziev che se ne va dalla Scala al Bolshoi.
La eco risuona ancora ad una buona settimana di distanza dall'evento che ha concluso anche Expò 2015 con una serata veramente speciale. Speciale perchè è stato possibile "gustare" i grandi classici del balletto di repertorio interpretati per esempio da una coppia come quella formata da Roberto Bolle e Polina Semionova i quali, insieme nella Carmen di Roland Petit hanno veramente fatto scintille. Oppure ammirare la vena istrionica del giovane Claudio Coviello, proprio di recente nominato primo ballerino da Vaziev, il quale ha regalato una brillante e convincente intereptazione de ”Histoire de Manon” di Mac Millian al fianco dell’ottima Melissa Hamilton del Royal Ballet inglese.
A questo “Gala des Etoiles” si è visto però qualcosa di nuovo. Sì perché solitamente un gran gala della danza è un mix di passi a due, variazioni, assoli e via dicendo, insomma il meglio dei grandi balletti del repertorio classico, un esercizio di stile durante il quale i danzatori danno il meglio di se, unendo il virtuosismo all’espressività, la grande tecnica acquisita durante anni e anni di studio, al mestiere da animale di palcoscenico.
Come quello dimostrato d Ivan Vasiliev che, anche se un po' irrobustito, ha regalato al pubblico i grandi salti e le acrobazie aeree del gran pas di “Don Chisciotte”, mentre il più intimista Massimo Murru, finalmente di nuovo sul palco della Scala dopo la sua apparizione nel ruolo di Carabosse nella recente Bella Addormentata di Ratmansky, ha regalato al pubblico la delicata sensibilità di quel duo tratto dal primo atto di “Romeo e Giulietta” sempre di Mac Millan che a suo tempo Alessandra Ferri portò con se da Londra a Milano, al fianco questa volta di Maria Eichwald.
La novità, si diceva, di questo Galà des etoiles, è data dall’introduzione all’interno della grande tradizione, di una sperimentazione creata da Massimiliano Volpini, ex danzatore della Scala in questo caso in veste di coreografo. Si tratta di una sorta di video performance in cui la danza virtuale si intreccia con quella dal vivo sul palcoscenico, intitolata “Prototype”. Un omaggio alla perfezione del corpo umano, nello specifico a quello del ballerino e del personaggio Roberto Bolle, ma nel contempo all’uomo rinascimentale di Leonardo Da Vinci.
All’inizio entriamo in un ambiente digitale in cui il corpo del ballerino viene mostrato nelle posizioni innaturali della danza classica, arabesque, croisè, effacè, port de bras. Vengono mostrate le posizioni giuste e quelle spagliate mentre Bolle le mostra al pubblico in diretta. Poi passiamo in un ambiente di natura cosmologica in cui la figura di Bolle si moltiplica, balla con il suo doppio fino a diventare un elemento della natura e dell’universo. Insomma un omaggio alla danza e alla figura di questa nostra icona della danza nel mondo, il cui nome è stato fatto in questi giorni come possibile successore di Vaziev.